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I RIFIUTI DI BARI, MODUGNO, GIOVINAZZO, BITONTO, PALO, BINETTO, BITRITTO, BITETTO E SANNICANDRO PER 3 MESI NELLA DISCARICA A TRANI

altE' stata scongiurata l'emergenza. La Provincia e la Regione hanno trovato l'intesa. I rifiuti dell’Ato Bari 2, formata da Bari e dai comuni di Modugno, Giovinazzo, Bitonto, Palo, Binetto, Bitritto, Bitetto e Sannicandro, saranno trasferiti nella discarica di Trani, dopo l'ampliamento della cava di Giovinazzo e Conversano...


• I rifiuti di Bari finiscono a Trani, almeno per il tempo necessario ad effettuare i lavori di ampliamento della discarica Giovinazzo. Intanto il sito di Conversano si alleggerisce dell’immondizia proveniente dall’Ato Lecce 2 (che smaltirà a Cavallino) e per un mese continuerà ad accogliere gli scarti della Lecce 3 e quelli di una parte dei comuni della Bari 2.
    Provincia e Regione raggiungono l’accordo per scongiurare l’emergenza. «Si tratta di misure provvisorie - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Barchetti - ancora da perfezionare. Per il trasferimento a Trani siamo in attesa del provvedimento firmato dal governatore Nichi Vendola».
    I solleciti che l’ente di via Spalato guidato da Fr ancesco S ch i t t u l l i ha inviato alla Regione - le lettere sono partite il 28 agosto, il 9 e il 18 settembre scorsi - per segnalare pericoli di igiene e sicurezza hanno prodotto l’effetto di due incontri nella stessa giornata di ieri.
    Il primo è servito a dare il via libera all’allargamento del perimetro della cava di Giovinazzo, che sarà esaurita sin da domani. Il consiglio comunale del paese si è espresso a favore: il cantiere dovrà però essere rimosso entro il prossimo anno per consentire l’im - mediato uso del sito.
    Nella seconda riunione, alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Am - biente Onofrio Introna, si è deciso di trasportare per tre mesi le 100 tonnellate giornaliere finora trattate a Giovinazzo nel sito di Trani. Manca comunque l’autorizzazione d e f i n i t iva .
    Nel frattempo sarà ultimato l’impianto di biostabilizzazione sempre di Giovinazzo che produrrà rifiuti lavorati, come impone la legge, cioè alleggeriti della carica batterica e quindi meno inquinanti, separando l’umido dal secco. A breve entrerà in funzione il medesimo impianto dell’Amiu di Bari.
    Conversano continuerà a garantire il servizio fino al 31 dicembre. Qui arriveranno soltanto le 150 tonnellate quotidiane dall’Ato Lecce 3, ma per un altro mese ancora. Conversano si libera dell’im mondizia della Lecce 2 per accollarsi una frazione di rifiuti dell’Ato Bari 2, formata dal capoluogo pugliese e dai comuni di Modugno, Giovinazzo, Bitonto, Palo, Binetto, Bitritto, Bitetto e Sannicandro.
    Le scene di cassonetti stracolmi e dell’immondizia che avvelena le strade, come è successo a Napoli e che hanno fatto il giro il mondo, non dovrebbero riguardare il territorio del barese.
    Se alle parole seguiranno gli atti non si dovrà parlare di emergenza. Resta in ogni caso in piedi l’ipotesi di riattivare la discarica di Bitonto, sequestrata dalla magistratura per inquinamento della falda, esclusivamente per lo smaltimento del secco. In questa maniera la voragine potrebbe essere colmata e in seguito bonificata e trasformata in un’area verde.

• I rifiuti di Bari finiscono a Trani, almeno per il tempo necessario ad effettuare i lavori di ampliamento della discarica Giovinazzo. Intanto il sito di Conversano si alleggerisce dell’immondizia proveniente dall’Ato Lecce 2 (che smaltirà a Cavallino) e per un mese continuerà ad accogliere gli scarti della Lecce 3 e quelli di una parte dei comuni della Bari 2.
    Provincia e Regione raggiungono l’accordo per scongiurare l’emergenza. «Si tratta di misure provvisorie - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Barchetti - ancora da perfezionare. Per il trasferimento a Trani siamo in attesa del provvedimento firmato dal governatore Nichi Vendola».
    I solleciti che l’ente di via Spalato guidato da Fr ancesco S ch i t t u l l i ha inviato alla Regione - le lettere sono partite il 28 agosto, il 9 e il 18 settembre scorsi - per segnalare pericoli di igiene e sicurezza hanno prodotto l’effetto di due incontri nella stessa giornata di ieri.
    Il primo è servito a dare il via libera all’allargamento del perimetro della cava di Giovinazzo, che sarà esaurita sin da domani. Il consiglio comunale del paese si è espresso a favore: il cantiere dovrà però essere rimosso entro il prossimo anno per consentire l’im - mediato uso del sito.
    Nella seconda riunione, alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Am - biente Onofrio Introna, si è deciso di trasportare per tre mesi le 100 tonnellate giornaliere finora trattate a Giovinazzo nel sito di Trani. Manca comunque l’autorizzazione d e f i n i t iva .
    Nel frattempo sarà ultimato l’impianto di biostabilizzazione sempre di Giovinazzo che produrrà rifiuti lavorati, come impone la legge, cioè alleggeriti della carica batterica e quindi meno inquinanti, separando l’umido dal secco. A breve entrerà in funzione il medesimo impianto dell’Amiu di Bari.
    Conversano continuerà a garantire il servizio fino al 31 dicembre. Qui arriveranno soltanto le 150 tonnellate quotidiane dall’Ato Lecce 3, ma per un altro mese ancora. Conversano si libera dell’im mondizia della Lecce 2 per accollarsi una frazione di rifiuti dell’Ato Bari 2, formata dal capoluogo pugliese e dai comuni di Modugno, Giovinazzo, Bitonto, Palo, Binetto, Bitritto, Bitetto e Sannicandro.
    Le scene di cassonetti stracolmi e dell’immondizia che avvelena le strade, come è successo a Napoli e che hanno fatto il giro il mondo, non dovrebbero riguardare il territorio del barese.
    Se alle parole seguiranno gli atti non si dovrà parlare di emergenza. Resta in ogni caso in piedi l’ipotesi di riattivare la discarica di Bitonto, sequestrata dalla magistratura per inquinamento della falda, esclusivamente per lo smaltimento del secco. In questa maniera la voragine potrebbe essere colmata e in seguito bonificata e trasformata in un’area verde.

(a cura di Antonella Fanizzi dal quotidiano
"La Gazzetta del Mezzogiorno" di martedì 29 settembre 2009)


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(a cura di Antonella Fanizzi da "La Gazzetta del Mezzogiorno" di giovedi 24 settembre)




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